Le pompe di calore nel futuro dei nostri edifici

Più che di impianti fotovoltaici, i nuovi edifici nei prossimi anni vedranno sempre più l’utilizzo di pompe di calore per la produzione di riscaldamento invernale e raffrescamento estivo. E’ quello che emerge dalle previsioni dei tecnici del Governo per il prossimo decennio,  che sono state inserite nel provvedimento di recepimento del nuovo piano di indirizzo energetico Europeo. Tommaso Franci, nel presentare le bozze dei provvedimenti attualmente in discussione al nostro Parlamento nell’ambito del Seminario “Energia: da costi a elementi di competitività” organizzato da Confindustria Toscana lo scorso 16 dicembre, ha evidenziato come le previsioni di sviluppo governative di impianti funzionanti ad energia rinnovabile prevedono, per gli edifici residenziali, un forte incremento di tali impianti, attualmente relegati ad un ruolo del tutto marginale. Ciò in funzione del loro alto rendimento che, se abbinato ad impianti a bassa temperatura, può consentire risparmi energetici notevoli. E’ interessante anche il tipo di impianto in abbinamento ad esso che gli esperti ritengono avere maggiori possibilità di sviluppo nei prossimi anni. Infatti, contrariamente a quello che si potrebbe ritenere, non è un impianto fotovoltaico quello più conveniente, ma un sistema solare termico.  Quest’ultimo infatti permette alla pompa di calore di ricavare energia a basso costo, al contrario di un impianto fotovoltaico che, anche permette di ricavare l’energia elettrica necessaria al funzionamento del sistema, lo fa a costi attualmente non competitivi.

Queste previsioni, se confermate nei fatti, aprono interessanti scenari nel nostro settore, anche di business. Il tutto verso il raggiungimento di una maggiore efficienza, necessaria per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni nocive in atmosfera previste dalla Comunità Europea per il 2020.

Non è possibile commentare.