Rinnovabili: la parità è dietro l’angolo
Dove va il mercato delle rinnovabili? Tre rapporti chiave spiegano tutti i trend che porteranno a un raddoppio della potenza installata nel 2025
I costi di produzione dell’elettricità da fonti rinnovabili sono ormai competitivi con quelli delle fonti fossili, almeno per quanto riguarda le biomasse, l’idroelettrico, il geotermico e l’eolico onshore. E anche il fotovoltaico, il cui costo si è dimezzato tra il 2010 e il 2014, è sempre più concorrenziale per quanto riguarda i grandi impianti. La riduzione dei costi ha facilitato la diffusione delle tecnologie verdi al di fuori di Europa e Nord America, con Asia, America Latina, Medio Oriente e Africa che guideranno il mercato nei prossimi anni fino a portare a un raddoppio della potenza installata nel 2025.
Gli investitori internazionali sono fortemente interessati a capire le sorti del mercato delle rinnovabili. La risposta l’ha fornita Irena, l’Agenzia internazionale per le fonti rinnovabili, con il rapporto Renewable Power Generation Costs in 2014. Altri due report arrivano da Deutsche Bank (sul fotovoltaico nel 2015) e Frost & Sullivan, su tutte le fonti rinnovabili.
Secondo Irena, anche il fotovoltaico si avvicina sempre più alla parità, soprattutto in regioni dove la risorsa è abbondante e il costo dei finanziamenti basso, arrivando a toccare i 6 centesimi di dollaro al kWh, vicino alla generazione termoelettrica (tra 4,5 e 14 centesimi al kWh). La media ponderata del costo di produzione per i grandi impianti installati nelle Americhe nel 2013-14 è stata di 11-12 centesimi al kWh.
Per gli impianti domestici, il costo di installazione in Germania si è ridotto di oltre il 70% tra il 2008 e il 2014, da 7.200 a 2.200 dollari per kW, mentre il costo di generazione si è ridotto tra il 42 e il 64% sia in Germania che in Italia, Cina e Australia.
Quanto all’eolico, i migliori impianti nel mondo già attualmente producono a 5 centesimi di dollaro per kWh, mentre i costi medi vanno dai 6 centesimi per progetti in Cina e Asia e i 9 dell’Africa. Più alti i costi del solare termodinamico (20-25 cent) ed eolico offshore (10-17 cent).
Sono questi trend a guidare le stime di Frost & Sullivan, che immagina un raddoppio della potenza installata da fonti rinnovabili entro il 2025, dai 1.566 GW del 2012 a 3.203, con un tasso medio di crescita del 5,7% annuo. Il fotovoltaico farà la parte del leone con il 33,4% della nuova potenza installata, seguito dall’eolico con il 32,7% e dall’idroelettrico con il 25,3%.
Peccato che l’Europa perderà il treno: la riduzione degli incentivi nei Paesi Ocse, unita alla riduzione del costo delle tecnologie, accentuerà lo spostamento dello sviluppo delle rinnovabili in zone ad alta crescita, sia demografica che di ricchezza (e quindi di domanda elettrica): la nuova mecca delle energie pulite si trova in Asia, America Latina, Medio Oriente e Africa.
Intanto Deutsche Bank fuga le paure su un effetto del crollo del petrolio sul fotovoltaico. Nel 2015 la domanda sarà ancora forte e non verrà intaccata dalla concorrenza.
Fonte: Rinnovabili.it